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A Firenze è cinquina sotto gli occhi di patron D’Auria

Gli infallibili vecchi proverbi sostengono che l’occhio del padrone ingrassi le bestie, ovvero che sotto il controllo vigile di un supervisore chiunque si impegna a dare il meglio di sé per non sfigurare. L’altra faccia di questa medaglia è l’ansia da prestazione, oscuro ostacolo capace di far tremare le gambe anche al miglior centometrista.

Tommaso Elettrico, dal canto suo, non ha più nulla da dimostrare, dopo la sua brillante carriera granfondistica e soprattutto l’exploit di inizio stagione: così si è potuto concedere il lusso, davanti all’intera dirigenza del team CPS D’Auria, di dismettere i panni da lavoro e rivestirsi dell’abito più elegante, il più regale, quello dell’appuntamento con la Vittoria.

Ed è così che la Gran Fondo De Rosa Città di Firenze ha sugellato il sodalizio tra il Principe Materano, Franco D’Auria e tutta la famiglia CPS: la quinta perla stagionale di Tommaso Elettrico, la seconda in carriera a Firenze, è arrivata sotto gli occhi emozionati di tutti i suoi dirigenti della sua nuova società, primi destinatari di un elettrizzante spettacolo d’autore.

Nel giorno cominciato col commosso ricordo di Michele Scarponi oltre 3500 cicloamatori si sono presentati al via per ripercorrere le strade iridate su un percorso prova del brevetto Prestigio, 130 km con 2600 metri di dislivello. Tre le ascese principali, passo del Gioco, passo della Futa e nel finale Divigliano, ascese salite non lunghissime ma con strappi abbastanza impegnative per via delle pendenze. L’aria si fa elettrica già sulle rampe della Futa, dove il materano comincia a dettare il ritmo per cominciare la scrematura. Una corsa tutta improntata all’attesa, caratterizzata da un rimescolamento continuo sino all’imbocco del temuto strappo di via Salviati. 400 metri al 20%, un muro, che regala la gloria al suo primo scalatore.

«A via Salviati siamo arrivati in 9 – racconta Tommaso – e ci siamo giocati la vittoria sulla durissima rampa. Sono riuscito ad impormi su un percorso e un finale perfettamente adatto alle mie caratteristiche (infatti l’ha già vinta allo stesso modo due anni fa e l’anno scorso ha fatto terzo per via della fuga a due avanti, ndr). Ho battuto due compagni di squadra, Vincenzo Pisani e Roberto Cesaro ed è andata veramente molto bene, soprattutto perché davanti a tutto il pubblico era presente Franco d’Auria». Il patron della CPS aveva più volte indicato quella di Firenze tra le Granfondo-obiettivo da mettersi all’occhiello e il Principe non ha disatteso questo desiderio: «Ci teneva in modo particolare a questa gara, già da inizio anno – osserva euforico il materano –
Per me è stato un quadretto meraviglioso, conclusosi nel migliore dei modi in modo particolare perché era presente tutto l’organico del team CPS, giunto appositamente in mattinata da Salerno. Vincere davanti a tutti loro, conoscendo perfettamente le loro aspettative, in una cosa molto sentita, per me è stato il massimo, un grossissimo stimolo in più».

Un successo stimolante, davvero. Che come una scossa elettrica (mai nome fu più azzeccato per un atleta con le caratteristiche del Principe) ci proietta nel clou della stagione, aprendo il periodo delle grandi classiche delle Granfondo, ovvero che corse che consacrano nella storia di questo settore tra i cicloamatori. E statene pur certi, con la grinta di via Salviati Tommaso Elettrico le affronterà tutte col morale alle stelle.

#Staytuned #stayelectric