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Cronaca ravvicinata di un capolavoro assoluto.

Tra 3 ore 3 minuti e 34 secondi alla media di 38 km/h. Tanto ci ha messo Tommaso Elettrico a conquistare l’ottimamente organizzata Gran Fondo Città di Cerignola, ma il tempo della classifica non riesce a rendere l’idea di una cavalcata trionfale, cominciata al km 40 e terminata sulla linea del traguardo. Un capolavoro sotto gli occhi di parenti, amici e fan, costruito con lena ma inesorabile progressione a partire dalle prime rampe di Lavello. Un affondo ed è già selezione, una picchiata folle lungo le semicurve che portano li dove una volta c’era l’acqua (ex lago di Abate Alonia, ndr) ed è subito fuga. Sono in due, ma le lunghe e tortuose rampe di Barile fanno il resto. Si va su e giù sotto l’ombra del possente Vulture, in direzione Melfi il Principe resta solo il suo vantaggio aumenta, lievita. 2 minuti, tre. Si sale verso Lavello, il ritmo di pedalata è impeccabile, con regolarità svizzera, Tommaso perfeziona il suo trionfo. Non sente la catena, la prospettiva dall’ammiraglia comincia a farsi entusiasmante. La salita fila via come se fosse pianura, il tachimetro è costantemente sopra i 30 all’ora. E’ il momento di dare tutto, il Principe lo sa, i 30 km allo scoperto verso l’arrivo sono una spada di Damocle sulla testa. 4 minuti allo scollinamento, è il momento di gestire L’attività dell’ammiraglia è frenetica, le misurazioni col cronometro si susseguono. L’organizzatore, Matteo Lanotte, fionda sul fuggitivo in vespa: dietro sono in quindici, si stanno organizzando. Il vantaggio un po’ alla volta scema, ma con esso diminuiscono anche i chilometri da percorrere. Quindici, dieci, gli ultimi strappetti e poi…Apoteosi.

«La stanchezza nel finale si faceva sentire, ma ho tenuto duro, perché in primis volevo onorare al meglio la famiglia Lanotte, Michele, Matteo e tutti quelli che hanno contribuito a rendere unica questa manifestazione. Bravi davvero, a tutti» ha commentato il Principe subito dopo il traguardo, in uno scenario che non ha nulla da invidiare alle blasonate Gran Fondo di su.

Fine 2016, o quasi, è tempo dunque di bilanci e di riflessioni (c’è ancora da correre fino a metà ottobre, beninteso): «Per me questa è la prima corsa in Puglia, corro sempre al nord, ma quest’oggi ci tenevo. Sono in un trend positivo, questa per me è la terza vittoria di fila dopo un secondo posto alla Pantanissima. E’ un eccellente momento di forma, che segue un infortunio che mi ha costretto allo stop per due mesi. Mi sto riscattando e mi sto togliendo qualche sassolino dalle scarpe».

Prima gara in Puglia, prima vittoria praticamente in casa di questo 2016, che emozioni ti ha regalato? «Sicuramente una grandissima emozione per me, quest’oggi vincere una corsa organizzata da amici. Sono andato veramente forte, mi sono stupito io in prima persona. Son rimasto solo quasi subito, è stato un grande numero per me».

Dopo aver affrontato a tutta le salite di Barile e di Lavello hai scollinato con 4 minuti e poi hai gestito sino al traguardo, scongiurando il rinvenimento dei 15 inseguitori. Come hai fatto a gestirti su 35 km? «Sicuramente non era semplice, però sto attraversando un periodo di forma che mi ha permesso di lottare contro fatica, vento e soprattutto inseguitori. Negli ultimi km bisogna essere attenti a dosare le forze col misurino, ad alimentarsi sono riuscito a gestire al meglio questo difficile cocktail ed è andato tutto alla grande».

Quanto hai sentito l’affetto di quanti sono venuti dalle parti di casa a vederti, i tuoi genitori, la tua ragazza in ammiraglia e tanti amici in bici e sul percorso, una calore direi elettrizzante questa gara permetteva di vedere Tommaso Elettrico in azione da vicino? «Era una spinta in più. Tutti quelli che purtroppo non riescono a seguirmi durante le mie domeniche quest’oggi erano presenti e io dovevo onorarli al meglio».

Per i prof questa settimana cominciano le ultime classiche di stagione che si concludono sabato con il Lombardia. Il tuo fine stagione come si organizza? «Vediamo i programmi del team, sicuramente altre due-tre domeniche voglio continuare a correre, sfruttare questo buon periodio e raccogliere il più possibile quanto di buono, faticoso e sudato, si è seminato durante l’anno».

Cosa aggiungere di più se non #staytuned #stayelectric?