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L’attesa è finita: Tommaso Elettrico vince la Felice Gimondi

Lo strascico rosa è molto lungo. Lo avevamo detto, non più tardi di due giorni fa. La carica e l’entusiasmo del Giro d’Italia ha evidentemente lasciato una decisa impronta nella mente e nel cuore di Tommaso Elettrico, che, mentre Gianluca Brambilla difendeva strenuamente la maglia rosa in quel di Gaiole in Chianti, ha impresso il primo sigillo di stagione in una delle Gran Fondo più belle d’Italia. Il corridore lucano è giunto a braccia al cielo al traguardo della Felice Gimondi, 166 km e 3100 metri di dislivello con giusto qualche presenza al via. “Solo” in quattromila.

Lunga l’attesa, più apprezzato il successo. Quell’ultimo pignone, che sembrava incastrato, incapace di farsi carico della sua catena, si è finalmente sbloccato. Lubrificato dai tanti podi prestigiosi, stretto con forza da una volontà tenace, da una coerenza d’altri tempi, ha ripreso a girare a piena velocità, conducendo il suo atleta ad indossare il meritato primo brillante della stagione. Non si era disperato, Tommaso Elettrico, quando ha visto sfumare più volte il successo. Aveva dichiarato che le corse su sua misura erano imminenti. E non fa niente se questa misura è ardita, impossibile per molti, composta da tanti km e tanti metri di dislivello: è la quantità giusta affinché possa scatenarsi lo spirito guerriero del Principe.

La Gran Fondi Gimondi è una delle corse più prestigiose della stagione, su e giù dalle Prealpi Bergamasche, erte capaci di fare selezione e di spezzare le gambe un po’ alla volta. «Siamo rimasti in 15 sul Selvino – ci racconta infatti Tommaso descrivendo la progressiva selezione – E poi sul Berbenno, la penultima salita, siamo rimasti in tre, di cui io e Igor Zanetti che abbiamo due maglie differenti ma che facciamo parte della stessa squadra (per chi ancora non lo avesse capito, insomma, ndr), e un altro atleta, che poi si è definitivamente staccato sull’ultima ascesa. Siamo arrivati in due, in parata, in un tripudio di pubblico. Emozione immensa, indescrivibile». E la vittoria, con ogni diritto, è andata al lucano, che impreziosisce così, con un’altra perla, il suo cofanetto di gioielli.

Mi sa che se non fai qualche dedica oggi qualcuno non ti farà più correre. Tommaso prima ride e poi risponde: «E’ una vittoria da dedicare alla squadra, perché non mi fa mancare nulla e mi tratta bene. E poi, come non potrei, una dedica speciale va alla mia ragazza, che più di ogni altro è partecipe dei miei sacrifici e componente essenziale dei miei successi. Convivendo, infatti, sopporta tutte le mie trasferte, gli allenamenti e i sacrifici: è una vita davvero complicata, quella del ciclista, piena di rinunce, a partire dagli orari e dalle trasferte per finire con il cibo». In fondo, chi meglio del Principe può calzare il motto che lui stesso ha coniato, il suo brand: Rinuncia, Combatti, Vinci. Tommaso Elettrico ha rinunciato, combatte sempre e torna a vincere. E’ un’equazione con univoca soluzione.

Grandissimo. Che sia stata la visita al Giro d’Italia a darti la spinta giusta? «Chissà – sorride – La grinta che quei campioni sono capaci di trasmettere è davvero tanta».

Quanto dell’esperienza accumulata in questi anni di Gran Fondo ti è servita per vincere oggi? «Sono certissimo che da ogni Gran Fondo ci sia sempre da imparare. Poi correre queste gare con 4000-5000 concorrenti, così dure e lunghe, è importante la determinazione. Mentalmente bisogna crederci – afferma deciso, con la stessa grinta che lo caratterizza in corsa – Bisogna capire di essere in grado di vincere. Anche con tanti partecipanti. Anche con percorsi lunghi e duri. E’ tutto qui».

Ti aspetta ora uno dei due eventi dell’anno. Cesenatico, 22 maggio, La Nove Colli è alle porte. Come la affronterai? «La Nove colli è una corsa molto strana, in cui le carte cambiano colle dopo colle, è aperta a tutti. Noi come squadra siamo in tre-quattro che la possono vincere. Valuteremo il da farsi durante la cora. Una cosa è certa: la condizione è buona. Anche se – aggiunge pensieroso – in una gara di 200 km non si sa mai cosa possa succedere».

E cosa succederà alla Nove Colli lo scopriremo tra sei giorni…#staytuned #stayelectric